giovedì 7 agosto 2014

La bioimpedenziometria per la valutazione della composizione corporea

di Giuseppe Annunziata

Tra le varie metodiche utilizzate dai nutrizionisti per la valutazione dello stato nutrizionale, una delle più precise e veloci è la bioimpedenziometria (BIA). Si tratta di un metodo non invasivo per determinare la composizione corporea, valutando la resistenza che il corpo oppone al passaggio di una corrente elettrica alternata, basse frequenze (< 5kHz) o alte frequenze (50 kHz). Ovviamente, la corrente, iniettata mediante l’applicazione di elettrodi sul dorso di mano e piede, non è dolorosa né percettibile. Tale corrente, attraversando le strutture corporee, subirà un calo di intensità, il cui segnale viene trasmesso ad un trasduttore collegato ad un computer che raccoglie i dati convertendoli in misure corporee.

mercoledì 6 agosto 2014

Longevità, salute, prestazioni fisiche e mentali e ormesi

del Dott. Emanuele Giordano

Componenti cruciali del meccanismo omeodinamico. 

Si intende per omeodinamica la capacità intrinseca dei sistemi viventi di reagire, opporsi e adattarsi a fonti esogene ed endogene di perturbazione. Queste componenti cruciali sono: 

  1. riparazione del DNA
  2. degradazione delle proteine, riparazione, sintesi proteica ottimale
  3. riduzione della velocità di fuga dei radicali liberi
  4. reazione allo stress
  5. detossificazione
  6. immunità, rimarginazione ferita e termoregolazione. 

E' stato ipotizzato che quando si espongono le cellule e gli organismi a brevi e controllati periodi di stress, in modo da incrementare l'espressione genetica deputata alla risposta allo stress e si stimolano i processi di riparazione e mantenimento, ciò che si dovrebbe poter osservare è un accresciuto effetto anti-invecchiamento (o invecchiamento sano e in salute) e un mantenimento e anche miglioramento delle performance mentali e fisiche, con effetti sulla longevità e la qualità della vita. Questo tipo di fenomeno, che dipende da piccole risposte stimolatorie a basso dosaggio di condizioni altrimenti dannose, migliorano la salute e prolungano la vita, ed è noto come "ormesi". 
Tra gli stress moderati, quelli che sono maggiormente oggetto di studi osservazionali e di indagine biochimica, metabolica e di espressione genica, quelli che ritardano l'invecchiamento e favoriscono la longevità, figurano: lo shock termico, l'irradiazione, i metalli pesanti, i pro-ossidanti, l'acetaldeide, gli alcoli, l'ipergravità, l'esercizio fisico, la restrizione calorica e le varie forme di digiuno.

fonte immagine: web

Il Dott. Emanuele Giordano si occupa di modelli matematici nelle neuroscienze



martedì 5 agosto 2014

Acetil-CoA carbossilasi, un possibile bersaglio contro l'obesità

di Giuseppe Annunziata

L'Acetil-CoA carbossilasi (o ACC) è un'enzima implicato nel metabolismo dei lipidi che catalizza la reazione di sintesi del malonil-CoA, composto con due importanti funzioni:

  1. intermedio obbligato della sintesi degli acidi grassi
  2. inibitore della carnitina palmitoiltransferasi I, fondamentale nell'ossidazione degli acidi grassi
L'ACC è presente, nel nostro organismo in due isoforme, codificate da enzimi differenti:
  • ACC1 - nel fegato e nel tessuto adiposo
  • ACC2 - nel muscolo cardiaco ed in quello scheletrico
L'ACC2 viene stimolato da elevate concentrazioni di glucosio ed insulina; la sua attività, invece, è inibita dall'esercizio fisico.
Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra l'attività di ACC2 e la perdita o acquisto di peso. I ricercatori hanno creato e fatto crescere un ceppo di topi difettivo per il gene che codifica per ACC2. Dall'osservazione di questa popolazione si è evinto come gli animali mutati, pur mantenendo un introito calorico superiore rispetto a quello dei corrispondenti selvatici, presentavano un minore accumulo di lipidi a livello dei muscoli scheletrico e cardiaco, ma anche a livello epatico e del tessuto adiposo dove, peraltro, era ancora espressa la suddetta proteina enzimatica nella isoforma 1. I topi, inoltre, non mostravano altre anomalie od alterazioni organiche, crescendo e riproducendosi in maniera del tutto normale.
Da questi dati, i ricercatori conclusero che con i ridotti livelli di malonil-CoA, dovuti alla mancata espressione di ACC2, si riduceva notevolmente l'inibizione della carnitina palmitoiltransferasi I, con conseguente aumento della beta-ossidazione e diminuzione della sintesi di acidi grassi.

Stando a questi studi, quindi, l'ACC2 si prospetta come interessante bersaglio dell'attività di futuri farmaci anti-obesità.

fonte: Campbell/Farrell - "Biochimica" - EdiSES
fonte immagine: web

lunedì 4 agosto 2014

Psicologia alimentare, quando mangiare non è più nutrirsi

di Giuseppe Annunziata

Quello che prima era un binomio quasi obbligatorio (alimentazione - nutrizione), oggi sembra sempre lontano dall'immaginario collettivo. Per dirla in soldoni, oggigiorno non ci si alimenta più per necessità, ma si tende a consumare cibi ricercati per appagare i più improbabili desideri del palato o per soddisfare i più reconditi bisogni psicologici. Network e media, poi, non aiutano di certo: tempeste di programmi televisivi culinari offrono allo spettatore succulente preparazioni che, per così dire, si lasciano mangiare con gli occhi. Il reale problema, però, risiede nell'aspetto psicologico della cosa: l'input dato al telespettatore induce ad un consumo smodato del cibo, anche quando le necessità fisiologiche non lo richiedano. Con tutta una serie di conseguenze negative che, sovente, sfociano nel drammatico: in una società come la nostra, dove negli ultimi 35 anni l'obesità è aumentata del 100% (dati dell'OMS), lanciare come messaggio il consumo di cibi raffinati e complessi, può solo peggiorare la situazione. Uno studio britannico, pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, ha evidenziato l'associazione tra alimentazione e società, sottolineando come lo stile dietetico di un individuo possa essere fortemente influenzato da quello di amici, parenti o chiunque lo circondi.