martedì 15 settembre 2015

Facciamo un po' di chiarezza sulla figura professionale del Biologo Nutrizionista. Classi di lauree e abuso di professione

di Giuseppe Annunziata
Anche se spesso non rispettata, la Legge italiana è molto chiara e precisa.
Sulla Figura professionale del Biologo Nutrizionista c'è ancora molta confusione. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

La Legge 24 maggio 1967, n. 396 "Ordinamento della professione dei Biologo" all'art.3 riporta quanto segue:
Art. 3
Oggetto della professione
"Formano oggetto della professione di biologo:
  1. classificazione e biologia degli animali e delle piante;
  2.  valutazione  dei  bisogni  nutritivi ed energetici dell'uomo, degli animali e delle piante;
  3. problemi di genetica dell'uomo, degli animali e delle piante;
  4. identificazione di agenti patogeni (infettanti ed infestanti) dell'uomo,  degli  animali  e  delle  piante;  identificazione  degli organismi  dannosi  alle derrate alimentari, alla carta, al legno, al patrimonio artistico; mezzi di lotta;
  5. controllo  e  studi  di  attivita', sterilita', innocuita' di insetticidi, anticrittogamici, antibiotici, vitamine, ormoni, enzimi, sieri, vaccini, medicamenti in genere, radioisotopi;
  6. identificazioni e controlli di merci di origine biologica;
  7. analisi  biologiche  (urine,  essudati,  escrementi,  sangue; sierologiche,     immunologiche,    istologiche,    di    gravidanza, metaboliche);
  8.  analisi  e controlli dal punto di vista biologico delle acque potabili e minerali;
  9. funzioni  di  perito  e  di  arbitratore in ordine a tutte le attribuzioni sopramenzionate.
L'elencazione di cui al presente articolo non limita l'esercizio di ogni  altra  attivita'  professionale  consentita ai biologi iscritti nell'albo,  ne' pregiudica quanto puo' formare oggetto dell'attivita' di  altre  categorie  di  professionisti,  a  norma  di  leggi  e  di regolamenti."

Tale Legge è stata più volte, negli anni, confermata. In particolare, il Consiglio Superiore di Sanità - Sessione XLVI, in una Seduta del 15 dicembre 2009 - Sezione II esprime il seguente parere:
  1. Mentre il medico-chirurgo può. ovviamente, prescrivere diete a soggetti sani e a soggetti malati, è corretto ritenere che il biologo possa elaborare e determinare diete nei confronti sia di soggetti sani, sia di soggetti cui è stata diagnosticata una patologia, solo previo accertamento delle condizioni fisio-patologiche effettuate dal medico chirurgo.
  2. Il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta un miglioramento del proprio "benessere", quale orientamento nutrizionale finalizzato al miglioramento dello stato di salute. In tale ambito può suggerire o consigliare integratori alimentari, stabilendone o indicandone anche le modalità di assunzione.
  3. Il dietista, profilo professionale dell'area tecnico-sanitaria individuato dal D.M. 14 settembre 1994, n.744, ex art. 6, c.3 D. Lgs. 502/92, opera nelle strutture del SSN in collaborazione con il medico ai fini della formulazione delle diete su prescrizione medica.
In pratica, lo Stato italiano consente l'elaborazione di diete solo a medici e biologi; i dietisti possono farlo esclusivamente seguendo le indicazioni fornite dal medico. Il biologo, nell'esercizio della sua funzione, può formulare diete a soggetti sani o a soggetti cui è stata diagnosticata una patologia. Dunque, se si presenta da un biologo nutrizionista un soggetto, per esempio, diabetico (con diagnosi di diabete effettuata dal medico), il biologo può formulare il piano alimentare più adatto alla patologia, senza essere subordinato al medico.
Si noti il ripetuto utilizzo del verbo "formulare", usato al fine di non creare ulteriore confusione nel lettore (e per non suscitare l'ira funesta di qualche ignaro esponente della classe medica). Per dovere di cronaca va, tuttavia, sottolineato che in una recente sentenza del TAR (se non erro), il giudice utilizza esplicitamente il verbo "prescrivere"!

Ovviamente, quando si parla di "biologo" si intende il laureato magistrale regolarmente iscritto alla sezione A dell'Ordine Nazionale dei Biologi. L'iscrizione alla sezione B (junior), accessibile con la sola Laurea triennale non conferisce potestà di firma (non si può firmare la dieta!). Stesso dicasi per i soli laureati (sia triennali che magistrale) che non hanno conseguito l'Esame di abilitazione alla Professione di Biologo (il cosiddetto Esame di Stato). 
Si ricordi che la pratica dell'esercizio di biologo da parte di qualunque cittadino non abilitato rappresenta caso di abuso di professione, delitto disciplinato dall'art.348 del codice penale italiano.

Passiamo, ora a un altro tasto molto dolente della situazione: la formazione del biologo nutrizionista.
Come detto in precedenza, per poter elaborare un piano dietetico, è necessario essere biologi abilitati. L'abilitazione è conferita mediate Esame di Stato e conseguente iscrizione all'ONB. Esistono diversi percorsi universitari (ovviamente inerenti alla Biologia) che consentono l'accesso a tale esame e ciascuno di essi è stato studiato e approvato dal Consiglio del medesimo Ordine professionale. Se, dunque, un corso di laurea magistrale consente l'iscrizione all'Ordine Nazionale dei Biologi, vuol dire che tale CdLM fornisce allo studente la formazione necessaria a esercitare la professione di biologo.
Attualmente, soprattutto tra studenti e (ahimè!) docenti, è ancora viva la diatriba tra quale sia la migliore preparazione fornita dai vari corsi di laurea. Nella fattispecie, esiste un forte scontro tra i sostenitori nel classico CdLM in Biologia (classe LM/6) e quelli dell'ormai piuttosto affermato CdLM in Scienze della Nutrizione Umana (classe LM/61), o affini. Una importante precisazione (di cui molti studenti e docenti poco attenti non sono a conoscenza) è d'obbligo. Il D.M. 9 luglio 2009 ha equiparato i CdLM in Scienze della Nutrizione Umana a quelli in Scienze Biologiche (in pratica, il CdLM in Scienze della Nutrizione Umana è un CdLM in Scienze Biologiche!). Inoltre, a seguito di un'interrogazione parlamentare da parte del Senatore PD Anna Rita Fioroni al Ministro dell'Istruzione, i laureati in Scienze della Nutrizione Umana possono accedere a concorsi e insegnamento. Si riporta, di seguito, il testo dell'interrogazione e della risposta del Ministro.


"Premesso che: da dati in possesso dell'interrogante, risultano attualmente attivi corsi di laurea magistrale in Scienze della nutrizione umana (LM-61) nelle seguenti sedi universitarie: Cagliari, Firenze, Foggia, Milano Statale, Napoli sede di Portici, Perugia, Università della Calabria Rende, Roma Tor Vergata, Roma Campus biomedico e Torino;
le suddette lauree e le precedenti lauree specialistiche in Scienze della nutrizione umana (69/S) sono del tutto ignorate come titolo di ammissione ai concorsi pubblici e ad alcune classi di concorso per l'insegnamento secondario;
considerato che:
se, a titolo di esempio, si esamina il piano di studi del corso di laurea magistrale in Scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana, un corso interfacoltà (facoltà di Medicina e chirurgia, di Farmacia e di Agraria) attivato presso l'Università degli studi di Perugia, ci si rende facilmente conto che i settori scientifico-disciplinari interessati sono primariamente riconducibili ai macro-settori di agraria, biologia, chimica e medicina;
il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 9 luglio 2009, nello stabilire l'equipollenza tra diploma di laurea, classi di lauree specialistiche e classi di lauree magistrali ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi, ha ignorato le lauree in Scienze della nutrizione umana, sia con riguardo alla laurea magistrale (LM-61) che con riguardo alla specialistica (69/S);
valutato altresì che:
il Consiglio di corso di laurea di Scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana (SANU) dell'Ateneo di Perugia ha deliberato in data 30 gennaio 2008 di presentare formale richiesta al proprio Ateneo e, tramite questo, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di procedere, ai fini dell'accesso all'insegnamento di Scienza degli alimenti (classe di concorso A057) nelle scuole italiane al riconoscimento dell'affinità fra il corso di laurea specialistico in Scienze dell'alimentazione e nutrizione umana (laurea specialistica, classe 69/S) e i corsi di biologia (6/S), biotecnologie agrarie (7/S), biotecnologie industriali (8/S) ed altri corsi (si veda la delibera del Consiglio di corso di laurea di Scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana del 30 gennaio 2008),
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e se sia in grado di fornire dei dati più dettagliati relativi al numero di corsi di laura (magistrale e specialistica) in Scienze della nutrizione umana nonché al numero di studenti iscritti a tali corsi di laurea e già laureati;
quali iniziative di competenza, anche di natura normativa, intenda adottare al fine di prevedere l'equipollenza delle classi di laurea citate in premessa, per eliminare le condizioni di svantaggio che i laureati in Scienze della nutrizione umana sono costretti a subire, con particolare riferimento alla possibilità di accesso all'insegnamento e ai concorsi pubblici.
La risposta
Con l’atto parlamentare in discussione si chiedono chiarimenti in merito alla posizione dei laureati in scienze della nutrizione umana, classi di laurea magistrale LM-61 e di laurea specialistica 69/S, con particolare riferimento alla possibilità di accesso ai concorsi pubblici e all’insegnamento.
Si forniscono anzitutto i dati richiesti dall’Onorevole Senatore interrogante: il numero di iscrizioni nella classe di laurea magistrale LM-61 per l’anno accademico 2009/2010 è di 685 unità; per l’anno 2010/2011 di 1.036 e per il 2011/2012 di 1.110. I laureati nella medesima classe di laurea sono 137 per l’anno accademico 2009/2010, 217 per l’anno 2010/2011, e 57 per il 2011/2012.
Riguardo alla possibilità di accesso ai concorsi pubblici si rappresenta che il decreto interministeriale del 9 luglio 2009 ha equiparato le lauree specialistiche e magistrali sopra citate alla laurea del vecchio ordinamento in scienze biologiche non esistendo nell’ordinamento precedente un diploma di laurea in scienze della nutrizione. Gli interessati potranno dunque accedere ai concorsi per i quali è richiesto il titolo in esame.
Per quanto riguarda l’accesso all’insegnamento, si precisa che il decreto ministeriale n. 62 del 2011, relativo alla costituzione delle graduatorie d’istituto del personale docente ed educativo per il triennio 2011/2014, ha precisato i titoli necessari per l’accesso alla terza fascia di dette graduatorie per le classi di concorso della scuola secondaria di primo e di secondo grado: si tratta dei titoli compresi tra quelli previsti dal decreto ministeriale n. 39 del 1998, come successivamente modificato, o delle lauree specialistiche equiparate elencate nella tabella allegata al decreto ministeriale n. 22 del 2005, nonché delle lauree magistrali dichiarate corrispondenti alle predette ai sensi del decreto interministeriale del 9 luglio 2009.
Poiché il citato decreto ministeriale n. 22 del 2005 non contempla la classe di laurea specialistica in questione, la possibilità di accedere all’insegnamento per i possessori delle medesime lauree specialistiche e magistrali può concretizzarsi mediante una modifica dello stesso decreto n. 22 che includa i titoli in argomento.
A tale proposito, si rappresenta che è in corso la procedura per l’emanazione del nuovo decreto di razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso che, ai sensi dell’articolo 64 del decreto legge n. 112 del 2008, è finalizzata a una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti e al tempo stesso al recepimento dei titoli di accesso ovvero delle lauree i cui corsi di studi sono stati definiti successivamente al 2005.
In tale sede i quesiti posti dall’interrogante in merito alla suddetta classe di laurea potranno essere affrontati."

Questo significa che un laureato in Scienze della Nutrizione Umana, al pari di un laureato in Biologia, Scienze biologiche, Scienze biotecnologiche, etc... può insegnare e partecipare a concorsi pubblici, concorsi per l'ammissione a Dottorati di Ricerca o Scuole di Specializzazione. Per quanto concerne le Scuole di Specializzazione, ciascun Ateneo nel relativo bando di concorso specifica i requisiti necessari per l'ammissione alla Scuola. A livello nazionale, i laureati in Scienze della Nutrizione Umana possono concorrere per l'ammissione alla Scuola di Specializzazione in Scienze dell'Alimentazione; in determinati Atenei, anche in Biochimica clinica. Per ovvie ragioni, non è consentito l'accesso a talune Scuole di Specializzazione, quali Genetica medica, Microbiologia e Virologia e altre ancora. L'unica differenza, dunque, che intercorre tra i CdLM della classe LM/6 e quelli della classe LM/61 riguarda esclusivamente la formazione più o meno specifica nella materia Nutrizione, ovviamente più approfondita dei CdLM in Scienze della Nutrizione Umana rispetto a quelli in Scienze biologiche (LM/6) che trattano in maniera ancora "generica" (pronunciando tale parola con il massimo rispetto e nell'accezione più positiva!) i vari aspetti della Biologia soffermandosi, qualora il curriculum studiorum lo consenta, sulle tematiche relative alla Nutrizione.
Ci tengo, dunque, a sottolineare che la preparazione finale del laureato è cosa esclusivamente soggettiva, dipendete dalla modalità (e dalla mentalità) con la quale lo studente affronta il proprio corso di laurea e non certamente dalla scelta fatta per il corso di serie A o quello di serie B. L'iscrizione a un Ordine professionale mediante superamento del relativo esame è l'unico metro di giudizio, imparziale, per uniformare la preparazione della classe professionale in questione. 
Ovviamente, va detto che, come tutte le discipline che hanno a che fare con la salute dell'Uomo, anche la Nutrizione va eseguita con "scienza e coscienza"... e sono proprio questa "scienza e coscienza" che dovrebbero indurre il professionista, o l'aspirante tale, a non concludere i propri studi per il mero scopo di cercare un'occupazione più o meno sicura, bensì a formarsi nella maniera più adeguata, non accontentandosi del minimo che gli viene fornito, ma ricercando sempre, affannosamente, spunti di conoscenza.
Mi preme, inoltre, dire che la nostra classe professionale (io sono un laureato in Biologia, magistrando in Scienze della Nutrizione Umana) è stata già fin troppo bistrattata dai nostri colleghi (per la legge italiana lo siamo!) medici, e lo è tutt'ora... Inutili beghe tra studenti colleghi dei vari corsi di laurea non fanno altro che alimentare un deleterio fermento interno alla classe professionale stessa che finisce con lo sfaldare una già precaria stabilità, creando terreno fertile per chi vuole affossare una delle più belle e affascinanti professioni e per qualche scoscenziato di turno che gioca a fare il Nutrizionista. Restiamo uniti, lavoriamo con serietà e professionalità, dando tempo al tempo e senza bruciare le tappe... solo così faremo valere i nostri diritti! 

4 commenti:

  1. purtroppo anche qualche giorno fa su una rivista patinata un medico in qualità di "esperto" (ma de che??) affermava che il biologo può agire solo su persone sane... quanta ignoranza! quanta disinformazione! e probabilmente quanta malizia

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  2. Proprio questo è il problema, Amico mio, che la guerra è interna, mossa da chi (i medici) dovrebbe creare le basi per un dialogo multidisciplinare che abbia come scopo il trattamento del paziente. Invece di battibeccarsi vicendevolmente, si potrebbe collaborare mettendo in campo le proprie diverse e specifiche competenze... Ehhh che bel mondo sarebbe!

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  3. Il problema è che per svolgere l'attività di biologo nutrizionista e prescrivere piani dietetici per persone con patologie serie si pensi ai tumori non ci può improvvisare.

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    1. Esatto! Purtroppo c'è qualche scellerato che si azzarda a fare anche questo!

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